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Selfie addiction

Selfie addiction Perugia

L’Oxford Dictionary definisce il selfie una “fotografia fatta a se stessi, solitamente scattata con uno smartphone o una webcam, e poi condivisa sui social network” (OxfordDictionary.com, 2013).

Non si ha una data precisa in cui nacque la moda del selfie, alcuni lo riconducono agli inizi del ’900, sembra infatti che la prima ad essersi scattata una foto sia stata la granduchessa russa Anastasia Nikolaevna, inaugurando così la sua nuova Kodak Brownie, girando la macchinetta verso se stessa e scattando una foto alla sua immagine riflessa.

A prescindere da quale sia la sua vera origine, sta di fatto che al giorno d’oggi questo fenomeno è ormai divenuto una moda” il selfie è essenzialmente un autoritratto. Gli autoritratti erano presenti nel lavoro di quasi ogni artista.”

In sostanza, nel selfie in sé, non vi è nulla di male. Questo fenomeno rappresenta un problema quando scattare il proprio autoritratto diventa una routine quotidiana, quando di fronte all’impossibilità di postare le foto si manifestano sintomi di astinenza come avverrebbe con l’eroina. In questo caso, siamo di fronte alla dipendenza.

L’associazione psichiatrica americana, A.P.A., ha ufficialmente riconosciuto la dipendenza da selfie, ovvero gli autoritratti eseguiti con il telefonino, come una vera e propria mania e disturbo mentale. Gli psichiatri americani l’hanno chiamata “selfies” ed è caratterizzata dal costante desiderio e dalla pressante mania di farsi degli autoscatti, i cosiddetti selfie.

Il disturbo è saltuario se il selfie sono 3 al giorno, ma se queste foto non vengono pubblicate sui social network quali Twitter, Facebook e Google Plus, mentre la selfies inizia ad essere cronica quando un uomo od una donna sono ossessionati dalla mania dei selfie, ovvero che in ogni luogo, posizione ed ora hanno l’ossessione di far vedere al mondo cosa stanno facendo, che sia una fermata dell’autobus o la spesa al supermercato, ogni momento della giornata diventa buono per sponsorizzare la propria immagine, con atteggiamenti curiosi e pose strane, al resto del mondo.

La Selfie Addiction, come anche altre dipendenze comportamentali è centrata sull’immagine corporea, sul perfezionismo e su un’autostima patologicamente bassa. È una sorta di “narcisismo digitale” per riferirsi alla pratica di apparire ed esibirsi sul web tramite foto, video, messaggi o frasi condivise sui social network e i blog. Tale fenomeno sarebbe legato al “carattere narcotizzante e invadente che le immagini assumono ai nostri occhi” e alla “cultura della visibilità”.

Dott. Riccardo Angeletti
Psicologo e Psicoterapeuta - Perugia (PG)


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Dott. Riccardo Angeletti

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